Curiosità
Curiosità sull’ipnosi
Cosa non è l’ipnosi?
Si dimentichi la classica frase “A me gli occhi!”. L’ipnosi non può essere indotta da uno sguardo magnetico o da un fluido emesso dall’ipnotista. L’ipnosi non è una cura ma un insieme di strumenti che possono essere usati per alterare lo stato di coscienza di una persona. L’ipnosi non è una pratica “spettacolare”.
Come agisce sul cervello?
L’ipnosi abbassa temporaneamente lo stato di coscienza dell’emisfero sinistro e “parla” direttamente a quello destro. Inoltre crea un ponte tra mente e corpo attraverso l’azione dell’ipotalamo che si trova nel sistema limbico. Nell’emisfero sinistro, quello dominante, è collocata la parte conscia e razionale della mente, in quello di destra la parte inconscia e irrazionale basata sul piacere, la fantasia e le emozioni.
L’ipnosi fa male?
L’ipnosi è di per se innocua. Tuttavia vi sono situazioni in cui non va usata, così come altre in cui può essere impiegata evitando però l’applicazione di certe tecniche e adottando un’adeguata condotta.
Essa è generalmente controindicata in presenza, nell’individuo, di problematiche psicologiche profonde ovvero quando l’Io è debole o sono presenti forti conflitti inconsci. In questo caso, l’ipnosi potrebbe arrivare ad aggravare lo stato psicopatologico.
Si può indurre lo stato di ipnosi sugli anziani e sui bambini?
Fino a pochi anni fa, si credeva che gli anziani fossero refrattari all’ipnosi, a causa della maggiore rigidità della loro corteccia cerebrale.
L’esperienza clinica ha invece dimostrato che si ottengono buoni risultati, soprattutto nel voler restituire sensazioni di vitalità e di entusiasmo. Per quanto riguarda i bambini, la disponibilità all’ipnosi è molto elevata nei bambini dai 6 a 8 anni di età, raggiunge il massimo verso i 10 per poi diminuire gradualmente fino ai 14 anni, quando acquisisce stabilità. Per l’ipnosi con i bambini si può facilmente sfruttare il linguaggio simbolico delle favole; in pediatria viene utilizzata l’ipnosi soprattutto per le dermatiti e per i problemi respiratori.
È possibile l’autoipnosi?
Si. Con un allenamento, la pratica corretta, con motivazione e serio coinvolgimento nel processo si può dirigere la volontà e cooperare nel processo, producendo uno spontaneo rilassamento.
Cos’è la trance?
La trance è una condizione di attenzione responsiva, una dissociazione dell’Io che, a seconda delle peculiarità del soggetto, può sfociare in una forma di meditazione profonda, in una creazione artistica o in uno stato di sonnambulismo con conseguente amnesia di quello che è avvenuto. Per far scattare la “trance” vengono usate generalmente immagini, metafore e suggestioni verbal